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MAB15: Un’eredità che è futuro

MAB nasce nell’ottica della “trasformazione”, dell’”evoluzione” e del “guardare avanti”. Lo fa dal momento stesso in cui sublima l’esperienza umana di una Donna lungimirante, prematuramente scomparsa e sempre innamorata della Vita, dei giovani e del Balletto, in un progetto che al servizio delle nuove generazioni e della Danza Classica, da quindici anni, celebra l’idea che l’Arte sia espressione limpida dei valori più preziosi dell’esistenza stessa.

Si tratta di un’eredità, raccolta con forza visionaria dal Maestro Roberto Fascilla, fondatore dell’evento e tradotta in una dimensione programmatica precisa dalla General Manager Gisella Zilembo, che ne è stata ideatrice, su richiesta del Presidente Silvio Andrea Beretta e della sua famiglia. Si tratta di un progetto, celebrato dalla “sua città”, la Milano in cui è nato e che gli ha attribuito la massima onorificenza civica, L’Ambrogino d’oro, e oggi noto ed apprezzato in tutto il mondo.

MAB è figlio di un grande sogno e dell’infaticabile lavoro di tanti, per renderlo vero.

La  sinergia e l’intesa di MAB con le personalità iconiche del Balletto Internazionale (che da sempre si sono riconosciute e riunite nel nome della signora Etta, impegnandosi come giurati nelle diverse fasi del concorso, con la responsabilità di accompagnare con rigore ed onestà il percorso di quanti, nel tempo , si sono cimentati sul Palco del Teatro Manzoni) ha costruito il futuro di molte attuali stelle della scena ballettistica, che a MAB devono il loro esordio e, come spesso dicono, la propria “fortuna”.

Tra i finalisti e vincitori, per fare alcuni esempi, Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, Emma Mardegan, Angelo Greco, Antonio Casalinho, Rebecca Storani, Linda Giubelli, Claudio Coviello, Oscar Valdez… fra loro anche quanti , da un’idea del direttore uscente Julio Bocca, condivisa con la dirigenza MAB ed accolta dal direttivo 2024, una delle personalità chiamate a succedergli alla guida del comitato artistico della quindicesima edizione : Salvatore Manzo (Primo trionfatore di Premio MAB e oggi étoile al San Carlo di Napoli). Al suo fianco in giuria, per la finale 2024: Giuseppe Bausilio (cui il podio di MAB è valso la possibilità di volare a NY e diventare il primo Billy Elliot nella storia di Broadway, inaugurando una carriera mirabile in tutto il mondo), Flavia Stocchi (prima a conquistare il titolo nella categoria juniores ed oggi professionista in forze al Teatro dell’Opera di Roma), etc…

L’idea del M° Bocca, pienamente in linea con la natura di MAB è che la Danza sia tale se viva e vitale, profondamente radicata nella tradizione per potersi proiettare coraggiosamente nel futuro: per i quindici anni del Premio, che sulla Danza Classica e Neoclassica fonda il proprio DNA, “guardare avanti” significa dichiarare il senso profondo dell’eredità dei Grandi che ne hanno fatto la Storia e leggerne la potenza dinamica.

Fra loro, nel corso degli anni, si sono alternati in giuria:  Alba Gonzales, Alberto Testa, Amedeo Amodio, Andrei Fedotov, Anna Maria Prina, Annamaria Grossi, Anna Razzi,Antonio Gnecchi Ruscone, Bruno Vescovo, Carla Fracci, Carlos Iturrioz, Carlton Wilborn, Charlene Carey, Claudia Zaccari, Cynthia Harvey, Edoardo Sylos Labini,,Francesco Ventriglia, Frederic Olivieri, Gianpaolo Podini, Gisella Zilembo, Giuseppe Picone, Igal Perry, Ivonne Ravelli, Jae Man Joo, Julio Bocca, Katarzina Skarpetowska, Laura Comi, Liliana Cosi, Lizt Alfonso, Luca Masala, Luciana Savignano, Luciano Cannito, Ludovico Durst, Maurizio Vanadia, Melanie Person, Misong Cho, Nikki Holck,Nina Ananiashvili, Paola Cantalupo, Patricia Kelly, Patrizia Manieri, Pedro Carneiro, Renato Zanella, Rene De Cardenas Diez, Robert North, Roberto Fascilla, Rossella Brescia, Stephen Fournial, Susanna Broccanello, Tomorr Kokona, Vera Karpenko, Wendy Whelan e Yarden Ronen-van Heerden.

Il Balletto resta oggetto intrinseco e imprescindibile della manifestazione, i Grandi Maestri restano punti di riferimento nelle varie fasi dell’evento, che nel corso della finale ne celebra il preziosissimo contributo, con un Premio alla Carriera e con un passaggio del testimone ai vincitori delle prime edizioni.

Non solo: la direzione artistica si duplica e consolida l’idea fondante che la DANZA sia UNA e che la CLASSICA ne sia la base imprescindibile, come tale capace, col suo rigore lessicale e la sua precisa qualità poetica, di creare avanguardia.

Così, secondo un principio vitalistico che intreccia tradizione e innovazione, radici e prospettive in linea con il mondo della scena attuale, è affidata a un giovane étoile (Salvatore Manzo, appunto), esponente del “mondo classico puro” e ad un’artista mondialmente nota per aver praticato la contaminazione scenica come chiave di un linguaggio coreografico straordinario, impensabile a prescindere da una solida base tecnica di matrice Classica: Lizt Alfonso. 

Classico è, di per sé sinonimo di universale: qualcosa che sia in grado, nella sua titanica essenza, di sopravvivere al tempo e allo spazio, declinandosi alle pieghe dell’umana esperienza senza perdere la propria identità, in grado di evolvere proprio in nome della capacità di “parlare” al di fuori e al di sopra delle circostanze.

Premio MAB, da quindici anni intende sostenere i giovani, promuove il Balletto e, per questo, resta strettamente incentrato sul mondo Classico e Neoclassico: fondamenta e trampolino di un’eredità viva, che è di per sé, futuro.